« Certi buoni scrittori cambiano il ritmo di molti periodi unicamente perchè non riconoscono ai comuni lettori la capacità di comprendere il ritmo che il periodo seguiva nella sua prima formulazione: perciò essi alleviano loro il compito, dando la preferenza a ritmi più noti. Questa premura verso l'impotenza ritmica degli odierni lettori ha già strappato più di un sospiro, poichè già molto gli è stato sacrificato... Che non succeda lo stesso ai buoni musicisti? »
(F.W. Nietzsche, "Sacrifici ritmici" - aforisma 198, Umano troppo umano, vol. I)
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